• Pistoia. San Lorenzo. Confcommercio: servono soluzioni


    05/03/2024

    Pistoia. San Lorenzo. Confcommercio: servono soluzioni

    “Le attività di piazza San Lorenzo e quelle delle zone limitrofe si trovano in una condizione di disagio: la sosta per le auto è diventata difficile e gli affari ne risentono. Servono soluzioni congrue”. Lo dice Confcommercio Pistoia e Prato, intervenendo a proposito dei lavori che interessano la piazza e che producono effetti a cascata anche nelle vie circostanti.


    “Riteniamo senz’altro opportuna la riqualificazione di questa porzione della città, nonché funzionale ad una sua maggiore frequentazione futura: qui è possibile disegnare una nuova identità tramite la necessaria valorizzazione della piazza e delle infrastrutture che si stanno andando a creare. È altrettanto evidente, tuttavia, che questa operazione non possa avvenire mettendo definitivamente a repentaglio l’attuale vita imprenditoriale dell’area”.

    Le attività della piazza – evidenzia Confcommercio – versano in condizioni di difficoltà e poco lontano, tra via del Ceppo, piazza Giovanni XXIII e via di Porta San Marco, diverse altre vivono la stessa situazione”.

    Il riferimento va al fatto che, con i posti di piazza San Lorenzo che sono stati sottratti – tra il cantiere dei lavori e le strisce blu lasciate ai residenti – la circolazione e la sosta si complicano anche in tutte le aree vicine. E il commercio ne risente.


    “Una soluzione praticabile – suggerisce l’Associazione – potrebbe essere quella di pensare ad una riconversione degli stalli per residenti in posti pubblici, per le sole ore diurne. Così facendo si determinerebbe un incentivo nuovo e indispensabile per la frequentazione di una rete di attività che, altrimenti, andranno sempre di più in difficoltà”. Oltre a questo, si sottolinea, “i posti auto a lavori conclusi non torneranno e si rende quindi necessario riflettere su una soluzione alternativa anche in questo senso”.

    Accanto a questo, secondo Confcommercio, “sarà inoltre necessario valutare attentamente l’eventualità di predisporre sgravi fiscali sulle imposte comunali per quelle attività che, oggi, si trovano interessate da questo disagio”.

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