"Non saremo noi a dire quale impianto realizzare, questo compito spetta alla politica, noi diciamo forte di non mettere in contrapposizione il Lavoro alla Salute e Sicurezza, per noi questi sono due capisaldi ineludibili, è possibile continuare a lavorare in sicurezza, come fino ad oggi è stato, in questo sito."
E' la posizione espressa da Cgil, Cisl e Uil che sono intervenuti così nel dibattito in corso sul futuro del termovalorizzatore di Montale, dove aver incontrato con le rispettive organizzazioni di categoria (FP CGIL, FIT CISL e UIL TRASPORTI) i dipendenti dell'impianto.
Nel sito che, se non avverrà un'ulteriore proroga per la gara di affidamento potrebbe chiudere, sono impiegate oltre 30 persone, 28 dell'attuale gestore Ladurner e 3 del Cis, il Consorzio che fa capo ai tre comuni proprietari, Quarrata, Agliana e appunto Montale.
Attualmente sono tre le proposte arrivate per il futuro dell'impianto, sulle quali i tre comuni soci non hanno trovato la necessaria unanimità. Le organizzazione sindacali hanno così valutato positivamente la proposta che prevede una proroga di 3 anni più eventualmente ulteriore anno, un tempo che dovrebbe servire per per ammodernare l'attuale impianto e contestualmente definire nuovi progetti che salvaguardino l'occupazione.